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Atto d'amore

a cura del Laboratorio di Nuove Tecnologie dell’Arte

La Scuola di Nuove Tecnologie dell’Arte dell’Accademia di Belle Arti di Napoli presenta il
progetto “Atto d’Amore” in occasione di "Design Beyond design 2#” a Foqus.
“Atto d’amore” è legato a un insieme di gesti virtuosi e consapevoli, una dichiarazione, una necessità di affermare un sentimento che si amplifica costantemente e diventa sorprendentemente concreto: una felicità che fa battere i cuori all’unisono, con la stessa
forza che smuove onde e nuvole.
Questa EUFORIA COLLETTIVA amplifica il sentire comune e gli dà forma, rendendo tutti
consapevoli di essere parte di una stessa collettività. Si tratta di quel movimento d'animo, di quella gioia diffusa e condivisa, che ci travolge quando ci troviamo a vivere un'esperienza
emotiva intensa e irrefrenabile, ma che ci unisce nell'urgenza di manifestarla. Un sentimento
corale capace di allineare le frequenze e le emozioni di chiunque lo attraversi. La
partecipazione attiva del singolo individuo in relazione alla comunità favorisce la creazione di
un'identità collettiva.
Il “Flussometro”, posizionato all’ingresso, è un’installazione digitale che, mediante una webcam, rileva il passaggio delle persone, quantificandole e rendendo evidente la
trasformazione dal “tu sei” all'“insieme siamo”. Il flusso diventa espressione visiva della
comunità di Foqus, costituita da un movimento di singoli individui.
Sulle scale del secondo cortile, l’installazione “Voci di corridoio” cattura attraverso un
microfono i suoni ambientali. L’intensità del suono rilevato determina la luminosità dei led
alla loro accensione.
Dallo scambio di esperienze e di energie instauratosi con la band Tartaglia Aneuro, il
laboratorio ha realizzato 101 bandiere colorate su cui compaiono altrettante differenti frasi
che si riferiscono al senso di appartenenza e d’identità della comunità.
Alcune di queste andranno a comporre “Tante bandiere un unico Core”, scultura collettiva disuoni e di voci formata dal cantautore Andrea Tartaglia si esibiranno in un coro collettivo che, sventolando le bandiere, grida l’urgenza che sentiamo.

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