La realtà è un concetto sdrucciolevole, pieno di evidenze contraddittorie, di esperienze che affermano e negano al tempo stesso. La visione, il più recente ma anche forse il meno sicuro tra i nostri sensi, ci guida in percorsi non sempre segnati dalla rassicurante certezza del vero.
L’oggettualità del mondo delle cose si rivela spesso meno salda di quanto il nostro desiderio di rassicurante oggettivazione ci porta a supporre.
Gli oggetti stessi, nell’infinito e poliforme universo della rappresentazione trasmutano continuamente spostandosi, come direbbe Bruno Munari, tra i piani della fantasia, dell’invenzione e della creatività.
Possibile e impossibile sono dunque categorie destinate un continuo confronto, cognitivo prima ancora che pratico, ad alimentare cioè una dialettica tra il limite percepito e il limite praticabile, in un costante slittamento dell’orizzonte raggiungibile e superabile.